La Famiglia Cristiana, una Chiesa in Miniatura: Gli Insegnamenti di San Giovanni Crisostomo sull’Educazione

In un’epoca segnata da tumulti sociali e sfide morali, la voce di San Giovanni Crisostomo (347-407) risuona con una chiarezza sorprendente. Soprannominato “bocca d’oro” per la sua eloquenza, questo grande ierarca e teologo della Chiesa è stato anche un profondo conoscitore del cuore umano, offrendo consigli pratici e spirituali (in rumeno, duhovnicesc) sui più importanti aspetti della vita, inclusi la famiglia cristiana e l’educazione ortodossa. Ha considerato la famiglia il nucleo della società e, soprattutto, una “piccola chiesa”, un luogo sacro in cui si formano non solo cittadini, ma futuri santi. Attraverso le sue omelie e i suoi discorsi, San Giovanni Crisostomo ha lasciato un’eredità preziosa per i genitori di tutto il mondo, dimostrando che educare un figlio significa, in realtà, prepararlo per il Regno dei Cieli.


La Famiglia come Luogo di Santificazione e Guida

Per San Giovanni Crisostomo, il ruolo principale della famiglia non era quello di offrire benessere materiale o di assicurare un’ascesa sociale, ma di essere un “laboratorio di virtù”¹. Egli ha sottolineato che i genitori hanno il sacro dovere di crescere i propri figli nel timore di Dio e nell’amore per il prossimo. Questa “chiesa domestica” diventa così il primo e più importante luogo di apprendimento, dove i bambini entrano in contatto con i valori cristiani attraverso l’esempio vivente dei genitori.

Nella società attuale, assalita dall’intrattenimento digitale e da una mentalità consumistica, questa visione di San Giovanni Crisostomo diventa un avvertimento e, al contempo, una speranza. I genitori cristiani sono sfidati a riscoprire il loro ruolo di pastori delle proprie famiglie. Come diceva San Giovanni, “Non basta che noi siamo buoni, ma dobbiamo prenderci cura anche di coloro che ci sono stati affidati”². Ciò significa non solo provvedere al loro cibo e ai loro vestiti, ma, soprattutto, offrire loro una solida educazione spirituale, insegnando loro a pregare, a digiunare e a partecipare ai Sacramenti della Chiesa.


Il Ruolo dei Genitori: Modelli, non solo Istruttori

Un principio essenziale nella pedagogia di San Giovanni Crisostomo è l’importanza dell’esempio personale. Egli ha insistito sul fatto che non solo le parole, ma soprattutto le azioni dei genitori hanno un’influenza decisiva sui figli. Un genitore che chiede al figlio di essere mite, ma si manifesta con ira, non riuscirà a trasmettere la virtù. Il comportamento dei genitori, il modo in cui parlano tra loro, come gestiscono i conflitti, come si rapportano alla Chiesa e ai loro simili, tutto questo modella il carattere del bambino più di qualsiasi consiglio.

Ai giorni nostri, l’esempio personale è più rilevante che mai. In un’era di “celebrità” sui social network e di modelli fugaci, un genitore che vive la sua fede in modo autentico, con umiltà e coerenza, è un faro inestimabile per suo figlio. Un genitore che perdona, che serve, che è sincero e buono, è il maestro più efficace. San Giovanni Crisostomo sottolineava che “il bene più prezioso che i genitori possono fare è lasciare ai figli un’eredità di virtù e di pietà, poiché così pongono una base solida, che è più duratura di qualsiasi ricchezza”³.


L’Educazione Spirituale: Discernimento, non Isolamento

San Giovanni Crisostomo non ha sostenuto un isolamento totale dei bambini dal mondo esterno, ma un’educazione spirituale basata sul discernimento. Era consapevole dei pericoli della società, delle influenze pagane e delle tentazioni che la vita in città portava con sé. Di fronte a queste sfide, ha lottato per la formazione di una coscienza morale, che rendesse il bambino capace di scegliere da solo la via giusta.

Nel contesto moderno, questo principio è di importanza capitale. I genitori non possono isolare i figli da internet, dai social network o dalle influenze scolastiche. La soluzione, come mostra San Giovanni Crisostomo, non è l’isolamento, ma “l’armare” il bambino con una fede forte e con un discernimento morale. Un bambino ben educato spiritualmente saprà riconoscere la falsità, la malvagità e la tentazione, proteggendosi da solo, dall’interno. Questa fortificazione interiore è la vera libertà. San Giovanni esortava i genitori a “fare dei loro figli atleti della virtù,” capaci di sconfiggere il male attraverso la forza spirituale.


Conclusione: Una Visione Viva per la Famiglia di Oggi

Il pensiero di San Giovanni Crisostomo sulla famiglia e sull’educazione è una fonte inesauribile di saggezza. Ci ricorda che la famiglia cristiana è il laboratorio più importante della santità e che l’educazione ha come scopo supremo la formazione di persone virtuose e fedeli. I genitori non sono solo “manager” della vita dei loro figli, ma, soprattutto, sacerdoti della casa, con la missione di guidare i giovani sulla via della salvezza.

Di fronte alle numerose sfide del XXI secolo, la visione di San Giovanni Crisostomo ci offre un chiaro invito: a riscoprire il nostro ruolo di genitori cristiani responsabili, a essere modelli di fede e di virtù e a investire nell’educazione spirituale dei nostri figli più che in qualsiasi altra cosa. Come diceva, “non potremo difendere i nostri figli dalla malvagità del mondo se non coltiveremo in loro stessi la virtù”. Pertanto, facciamo delle nostre case piccole chiese e dei nostri figli, santi del futuro.


¹ San Giovanni Crisostomo, Omelie sulla Genesi, Omelia 60, in Padri e scrittori della Chiesa, vol. 23, p. 195.

² San Giovanni Crisostomo, Omelie sulla Prima Lettera ai Corinzi, Omelia 21, in Padri e scrittori della Chiesa, vol. 26, p. 110.

³ San Giovanni Crisostomo, Discorsi sull’educazione dei figli, cap. 1, p. 25.

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