Quando pronunciamo il nome di Sant’Atanasio il Grande (c. 296-373), il primo pensiero che ci viene in mente è quello di un gigante teologico, un indomito difensore dell’Ortodossia contro l’eresia ariana. Soprannominato “il pilastro dell’Ortodossia”, egli dedicò l’intera sua vita a combattere l’insegnamento che negava la divinità del Figlio di Dio. Eppure, al di là di queste battaglie dottrinali, il suo profondo pensiero ha una rilevanza sorprendente per la vita quotidiana di ogni cristiano, in particolare per la famiglia cristiana e per l’educazione ortodossa. Per Atanasio il Grande, la difesa della retta fede non era un esercizio accademico, ma una condizione fondamentale affinché l’uomo potesse compiere il suo destino supremo: la divinizzazione. Ed è proprio in famiglia, in questo laboratorio della vita spirituale (in rumeno, duhovnicesc), che inizia la preparazione per questa grande missione.
La Famiglia: Un’Icona della Santissima Trinità e della Retta Fede
La lotta di Sant’Atanasio contro l’arianesimo si concentrava sull’affermazione della co-eternità e della co-uguaglianza della Santissima Trinità. Egli difese con tutto il suo essere la fede che il Figlio è “consustanziale al Padre” (homoousios). Questo insegnamento teologico, apparentemente astratto, ha un impatto diretto sul modo in cui comprendiamo la famiglia. La famiglia cristiana, composta da marito, moglie e figli, può essere vista come un’icona imperfetta, ma rivelatrice, della Santissima Trinità. L’amore, l’uguaglianza nella dignità e l’unione, senza mescolanza, tra i membri della famiglia riflettono, a livello micro, l’unità divina.
In questo contesto, il ruolo dei genitori, come primi maestri della fede, è quello di trasmettere non solo storie bibliche, ma l’essenza stessa di questa fede: che Dio è Trinità, amore e unità. Proteggere i figli dalle eresie, siano esse teologiche o morali, significa assicurare loro un solido fondamento su cui possono costruire la loro vita spirituale. Sant’Atanasio ci insegna che una fede corretta, ricevuta fin dall’infanzia, è una bussola infallibile nel cammino della vita.
L’Educazione Ortodossa: Preparazione alla Divinizzazione
L’idea centrale della teologia di Sant’Atanasio, che lega strettamente la creazione, l’incarnazione e la salvezza, è il concetto di divinizzazione (theosis). Egli ha affermato in modo memorabile che “Dio si è fatto uomo, affinché l’uomo potesse diventare dio.”¹ Questa frase, sintetica e profonda, ci mostra lo scopo ultimo dell’esistenza umana. Qui si trova anche la chiave per la corretta comprensione dell’educazione cristiana.
Per Atanasio il Grande, l’educazione ortodossa non si riduce a una semplice moralità o a un insieme di regole di comportamento. Il suo scopo è molto più elevato: preparare l’uomo alla comunione con Dio, aiutarlo a ristabilire in sé l’immagine divina, guidarlo sulla via della santità. Questo processo inizia in famiglia, dove il bambino, attraverso la preghiera, le buone azioni dei genitori e la partecipazione ai Sacramenti della Chiesa, viene introdotto in questa realtà della divinizzazione. I genitori diventano così non solo formatori, ma guide sulla via della salvezza.
Il Ruolo dei Genitori: Difensori della Fede ed Esempio di Virtù
Dalla prospettiva di Sant’Atanasio il Grande, i genitori sono, nel microcosmo della famiglia, dei “difensori dell’Ortodossia”. Il loro dovere è vegliare con attenzione sulle anime dei figli, preservandoli da qualsiasi influenza che possa distorcere le verità cristiane. Come Atanasio lottò instancabilmente contro gli ariani, così i genitori di oggi sono chiamati a lottare, non con la spada, ma con l’esempio della vita e con la parola, contro le mentalità mondane che attentano alla purezza della fede.
I genitori sono in dovere di trasmettere ai figli non solo conoscenze, ma soprattutto virtù. Insegnare loro la pazienza, la mitezza, l’umiltà e l’amore per il prossimo è altrettanto importante quanto offrire loro un’educazione formale. Una famiglia in cui regnano la pace e l’amore è il miglior ambiente per coltivare queste virtù. Sant’Atanasio sottolineò che “il miglior maestro è l’esempio”, e la sua vita, trascorsa in esilio e nella sofferenza per la fede, è il miglior esempio di una vita vissuta per Dio. I genitori possono essere, a loro volta, dei piccoli Atanasio per le loro famiglie, difendendo la retta fede attraverso ogni azione e ogni parola.
Conclusione: Una Visione Viva per la Famiglia di Oggi
Il pensiero di Sant’Atanasio il Grande sulla famiglia e sull’educazione è una fonte inesauribile di saggezza. Egli ci insegna che una famiglia cristiana autentica non è un semplice insieme di individui, ma una comunità spirituale con uno scopo teologico preciso: la divinizzazione dei suoi membri. I genitori sono chiamati a essere non solo protettori e sostenitori, ma anche pastori, difensori della fede e modelli di virtù.
Di fronte alle numerose sfide del XXI secolo, la visione di Sant’Atanasio il Grande ci offre un chiaro invito: a riscoprire il nostro ruolo di genitori cristiani responsabili, a essere vigili nella difesa della retta fede e a investire nell’educazione spirituale dei nostri figli più che in qualsiasi altra cosa. Facciamo delle nostre case delle piccole roccaforti dell’Ortodossia, in cui la fede, l’amore e il servizio si intreccino, preparando così le giovani anime a incontrare Cristo e a diventare “dèi per grazia”.
¹ Sant’Atanasio il Grande, Sull’Incarnazione del Verbo, 54, 3, in Padri e scrittori della Chiesa, vol. 16, p. 119.

